La
Chiesa matrice, ubicata nella zona centrale del paese, costituisce
un complesso palinsesto architettonico nel quale ad
una chiesa alto-medievale si sovrappone una chiesa edificata
in età moderna. La primitiva Basilica di S. Maria
Veterana fu edificata nell’ultimo scorcio dell’XI Sec. da
Leone Sacerdote e Dialettico, membro della famiglia degli
Ammirati, feudatari di Triggiano. Pur essendo stata
abbattuta nel 1580 per far posto all’attuale più grande
Chiesa, la parte inferiore della primitiva basilica
è a tutt’oggi visibile con le sue tre navate originarie,
il suo portale d’ accesso, le sue tombe pavimentali,
con i suoi numerosi resti di affreschi medievali. L’attuale
Chiesa sovrapposta alla precedente nel XVI Sec., rimaneggiata
e modificata nel secolo successivo a seguito di un
nubifragio e nel primo decennio di questo secolo, a seguito
di un assurdo ed insulso ribaltamento della facciata,
conserva numerosi dipinti, come quello di Gaspar Hovic (“L’ultima
Cena”) del 1593 e quello coevo, d’autore non ancora
identificato, raffigurante la Madonna del Rosario.
Ma in S. Maria Veterana sono notevoli soprattutto, le numerose
tele dipinte nel 1746 del pittore locale Nicolò
De Filippis,
lodato allievo del De Matteis, che molto dipinse in Napoli
e in molti paesi “di sua provincia”. Al suo interno
si può procedere attraverso due distinti percorsi ad una
immersione nel passato. I lavori di sostituzione del pavimento
della Chiesa Matrice, iniziati nel 1982, portarono
alla scoperta della Chiesa Medievale sottostante. Un vero
e proprio viaggio attraverso il tempo lungo un percorso
museale che mostra il bugnato esterno della Chiesa di cui
sopra, le tombe pavimentali, le sepolture comuni,
i resti di affreschi e la lastra di pietra che ha permesso
la datazione della Chiesa. All’interno della stessa si accede
ad un tratto significativo delle grotte scavate nell’intero
fossato nel ‘600; grotte che, a differenza di quelle medievali
del fossato antico, non furono mai adibite ad abitazioni
ma solo a servizi. |